Diary for EUTIKIA ... festina lente


Bequia 26 febbraio – 1 marzo 2018.

2018-03-01


Siamo partiti da Chatman Bay con una giornata da “ O sole miooo! “, venticello, anche teso, e bolina a bordi sino a Bequia, una trentina di miglia che sono diventate quasi 50. Ridare il giusto assetto a Eutikia dopo anni di venti portanti non è stato proprio così automatico. E’ una barca fatta per girare il mondo e il mondo non si gira in bolina. Sarebbe davvero contro natura, anche se molti, magari in regata, si divertono a farlo. Contenti loro…La cosa curiosa, in questi bracci di mare, è incrociare queste molte vele: chi scende, al lasco, sta in coperta al sole e guarda e saluta chi sale, ben ingavonato e ricoperto dagli spruzzi di sale.
L’arrivo a Bequia è stato, più o meno, come ce lo aspettavamo. Quando si torna nei luoghi dei quali si ha un bel ricordo e’ poi difficile non rimanere almeno un po’ delusi. E dopo quasi dieci anni dall’ultima volta il rischio era concreto. Per fortuna non è cambiata di molto. Sicuramente molte barche di troppo, ma l’atmosfera, la luce, i riflessi della baia, l’intrigante passeggio lungo le botteghe coloratissime del piccolo villaggio offrono ancora il meglio dei Caraibi. Ieri sera poi da un locale affacciato sulla bianca sabbia ci giungeva una voce canora con un perfetto tono alla Barry White, e non il solito frastuono della contemporaneità senza emozioni, come a Trinidad.
All’ombra del verdeggiante palmizio e degli alberi del pane che circondano la baia, il raccolto lungomare è un susseguirsi di variopinte bancarelle con paccottaglia varia per turisti americani. Verso la fine della via, però, abbiamo ritrovato un piccolo laboratorio dal nome altisonante “ Boats Museum”. In effetti sono forse gli unici, veri artigiani, che ancora danno vita e forma, sia pur in scala ridotta, alla tradizionale lancia a vela con la quale, da queste parti, si dava la caccia, ancora non molti anni fa, alle balene di passaggio. Quando vi arrivammo la prima volta non resistetti al fascino di queste storie di mare e a questa semplice, ma preziosa, manualità del fare e ne acquistai una dallo scafo blu. Ora fa ancora la sua bella figura  nello studio di casa.
Domani venerdi 2 marzo si riparte. Prima tappa, assai breve, una baia sulla  costa Ovest di Saint’ Vincent, il giorno dopo una tiratina fino a Rodney Bay, St. Lucia e poi, per finire, una ventina di miglia sino a Marin, Martinica. Là ci aspettano per sostituire tutte le sartie e Eutikia ne aveva proprio bisogno dopo quasi 50 mila miglia. Sarà un’esperienza un po’ diversa, ma da raccontare. E speriamo di ritrovare vecchie conoscenze…abbiamo in sospeso uno champagne per festeggiare con Eva e Jean Luc del Rev de Lune il passaggio del Capo di Buona Speranza. Alla prossima.