Diary for EUTIKIA ... festina lente


Martinica, 7 aprile 2018.

2018-04-09

Quello che non ti aspetti.

Primo episodio

Partiamo da Maria Galante con un bel Est. L’idea è quella di rientrare a Martinica passando esterni a Dominica per evitare la bonaccia sotto vento. Il bordo appare assai buono, un po’ stretto ma da metà Dominica dovrebbe allargare entrando nel canale verso la parte Nord di Martinica. E infatti filiamo bene per le prime 30 miglia, entriamo nel canale ma stranamente il vento cala e le vele sbattono nella maretta. I tempi sono stretti: dobbiamo arrivare a Saint Pierre prima che faccia buio. Nella zona dell’ancoraggio ricordiamo di aver visto alcune boette con nasse, da evitare con cura. Decido di avviare il motore: bruuumm….ma il rumore non mi convince. Scendo nel vano motore, con le dita sento che la piastra della girante è molto calda. Ferma tutto !!!. Controllo il filtro, con quei sargassi vedi mai, ma è pulito. Non mi resta che aprire e controllare la girante. In navigazione non è un giochino, ma l’ho fatto anche in condizioni peggiori. Marina intanto assiste me e cerca di far camminare Eutikia che, quasi senza vento, sta derivando verso le rupi di Dominica, spinta dalla vivace corrente in entrata del canale. Siamo a circa un miglio dalla costa.  Senza motore e correntone siamo tutt’altro che tranquilli.. Apro il box della girante e sembra in ordine. Le palette sono tutte lì. Apro appena la saracinesca a mare e l’acqua entra. Nessun problema di circuito d’entrata, dunque. Non resta che sostituire la girante e sperare che si sia allentata la connessione tra la gomma delle palette e la camicia di metallo interna che l’assicura all’asse. A volte succede: l’asse gira, si porta dietro la camicia interna, ma non le palette. E il tutto si arroventa in pochi secondi. Il lavorotto fila liscio, grazie anche alla girante di nuovo tipo che si sfila via facilmente in virtù di una filettatura alla quale si avvita un comodo e piccolo estrattore. Rimetto la nuova. Chiudo e incrociamo le dita. Marina fa partire il motore e…voilà la piastra si raffredda subito. Funziona !.... e via di corsa dalla scogliera. Naturalmente arriviamo con il buio,  evitiamo le boette per pura fortuna e brindiamo all’insolita giornata.

Secondo episodio

Rimesso a nuovo tutto il sartiame, ci sono un paio di dettagli che andrebbero registrati al meglio.: eventuale lieve curvatura dell’albero di mezzana e riposizionamento alla giusta altezza dei supporti di sostegno per i tangoni , rispetto alle tacche d’inserimento sull’albero di maestra. Poiché qui non tutti (Amel officina e rigger) erano dello stesso avviso, decido di sentire, come sempre, il mio amico Paolo Salomoni, titolare di Sailaway, dealer di Amel per l’Italia. Lo chiamo e mi risponde subito. Lo metto al corrente dei quesiti, gentilmente mi ascolta e alla fine mi dice “ Gianni sei fortunato, ho di fronte a me proprio Olivier Beaute! “ Vera sorpresa, sono insieme a Lignano !  E’sicuramente l’uomo che degli Amel sa proprio tutto. Ci ha lavorato una vita e ora fa il perito e il consulente. Gli espongo i quesiti e ci intendiamo al volo, nonostante l’audio ballerino. Mi ragguaglia su tutto, mi augura buon vento e di goderci il nostro Amel !...in fondo, nei quesiti, c’ero andato abbastanza vicino.