Diary for EUTIKIA ... festina lente


MEDITERRANEO, 24 giugno 2018 Da Portimao ad Almerimar.

2018-06-30


Il 3 agosto 2007, a mezzogiorno, Eutikia filava svelta, con 30 nodi di vento al gran lasco, oltre le Colonne d’Ercole, oltre Gibilterra, verso l’Atlantico. Lasciavamo l’Europa per sbirciare oltre l’Orizzonte. E di Orizzonti, poi, ne abbiamo superati innumerevoli, sempre con il sole che nasceva a poppa e con i tramonti che incendiavano i cieli a prua, per 11 anni, durante il giro del mondo. Ora, il 24 giugno 2018, l’Europa ci tornava incontro tra la foschia, ma con lo stesso sole di mezzodì. Confesso la nostra profonda emozione nel rivedere queste sponde. Rientrare nel Mare Nostrum è stato un sottile piacere atteso a lungo. Abbiamo percorso migliaia di miglia, ancorato in sperduti atolli, incontrato altri come noi rimasti tra le nostre migliori amicizie, vagabondato tra arcipelaghi esotici, vissuto esperienze incredibili che non riusciremo mai a raccontare compiutamente, attraversato tre oceani, ma il rientrare nel Mediterraneo ha un sapore antico. Ritroveremo vecchie amicizie, ancoraggi rimasti solo nella memoria, non più gli alisei ma i capricciosi etesii, calcinate e lucenti chore egee, il profumo dei nostri sapori, le radici della nostra cultura, e ancora nuovi bordi a vele spiegate tra nuove avventure da raccontare. E Gibilterra è già di poppa.
Per la cronaca la tratta da Portimao (Portogallo) ad Almerimar (Spagna), circa 300 miglia, non ha creato per certo i problemi dell’ultima tappa da Punta Delgada. Le previsioni erano ottimali: nessun levanter allo stretto e venti quasi inesistenti. Tanto motore, quindi. Ma il nostro Yanmar ha fatto più che il suo dovere. Unica vera preoccupazione, un traffico navale molto consistente. Le direttrici da e per Gibilterra sulla carta sono chiare, ma noi abbiamo dovuto attraversarle, almeno in parte. La cosa più curiosa sono state le navi alla fonda o in stand by, non all’ancora. Non sai mai come aggirarle. Marina s’è trovata, di notte, con una di queste che ha preso la via  improvvisamente, mentre le sfilava di poppa pur a distanza di sicurezza, facendo zig zag tra altre nelle stesse condizioni. Questa parte di Atlantico, dalle Azzorre a Gibilterra, ci ha sorpreso non poco per l’assai intenso traffico. Un assiduo monitoraggio di radar e AIS è di vitale importanza. Loro certamente non ti cercano e neppure ti vedono, quindi…sta a te ! Passata la rocca di Gibilterra e lo stretto, con i suoi fast ferry, la costa spagnola sfilava lenta nella notte con la luna piena più bella da quando siamo partiti. Luna d’argento e mare chiaro…come a Napoli. Al marina di Almerimar siamo stati accolti con molta gentilezza e, per la prima volta, ho trovato un addetto alla Reception che mi ha invitato a parlare in italiano. Voleva impararlo. Siamo proprio rientrati in Europa.
Un carissimo saluto a tutti gli amici, vecchi e nuovi, e a tutti coloro che neppure conosciamo e che pur ci seguono. Un grazie di cuore  a tutti con un abbraccio grande, grande da parte mia e di Marina. A bordo di Eutikia c’è sempre un meraviglioso ricordo per tutti.
BUON VENTO e al PROSSIMO MIGLIO lungo le rotte del Mediterraneo da riscoprire insieme.